erik

messori

“independence on the skin”

“INDEPENDENCE ON THE SKIN”

Location: Irlanda

Occupazione, nazionalismo e lotte d’identità affliggono la storia del mondo. In Irlanda, in particolare, centinaia di anni di dominio britannico, che qualcuno identifica come la più lunga guerra di occupazione del mondo, hanno prodotto generazioni e generazioni di irlandesi che hanno combattuto per la loro identità nazionale. I loro nomi sono legati a note organizzazioni come l’IRA e altre associazioni pro-indipendenza. E anche se c’è un trattato di tregua, queste donne e questi uomini rimangono nella lotta per realizzare il loro sogno d’indipendenza. Un sogno ricorrente per il quale uomini e donne irlandesi hanno combattuto durante la Rivolta di Pasqua, una ribellione armata di sei giorni, che ha visto il suo centesimo anniversario nell’aprile del 2016. I tatuaggi raccontano un’accurata storia delle loro vite, amici caduti, azioni passate. I loro corpi portano i segni indelebili di un ideale e il prezzo umano pagato per conquistarlo. Ogni goccia d’inchiostro sotto la loro pelle porta la memoria di antenati e compagni morti in questa guerra invisibile. Di loro è stato scritto molto, specialmente negli anni settanta e ottanta, durante una serie di attacchi che sembravano non avere mai fine, e nella coscienza collettiva sono considerati terroristi e sovversivi; ma poco si sa di queste persone. Questo racconto fotografico getta uno sguardo sul loro mondo ed è prova di un’irremovibile intenzione a non mollare, ma continuare a lottare per un’Irlanda che potranno un giorno chiamare propria.

ABOUT ERIK MESSORI

Erik Messori è fotogiornalista e co-fondatore del collettivo CAPTA, specializzato in reportage nazionali e internazionali. Negli ultimi 15 anni, ha documentato conflitti armati, crisi umanitarie e ambientali, disuguaglianze sociali in Asia, Africa ed Europa. Il suo lavoro, è pubblicato dai principali media internazionali e spesso utilizzato come materiale oggetto di dibattito in conferenze, programmi televisivi e festival.

È presente in esposizioni e musei internazionali, gallerie e università. In particolare i suoi lavori sono stati pubblicati da: Stern Magazine, National Geographic Italia, Al Jazeera, OBS Magazine, The Guardian, Herald Sun, Daily Telegraph, Der Spiegel, CNN, Wired Magazine Italia, SDZ, Days Japan, Vision Magazine, Corriere della Sera, La Stampa, Le Journal de la Pho-tographie, Photojournale, The Australian, Out of Focus Magazine. Una selezione del suo progetto “Chernobyl” è stata pubblicata nel volume Connections across a Human Planet (Photojournale 2009) e nel libro Bonded Labor (Columbia University NYC 2012). Ha ottenuto diversi riconoscimenti internazionali, tra i quali il primo premio al POYi.