CATTEDRALE EX MACELLO

Via Alvise Cornaro 1

BIGLIETTERIA

DA MAR A DOM 10.00 – 19.00

RAFFAELE PETRALLA

“COSMODROME”

“COSMODROME”

LOCATION: RUSSIA

Area militare ristretta di Mezen. A 300 km da Arkhangelsk e a pochi km dal Circolo Polare Artico. In questo territorio ostile, dove i fattori climatici e ambientali rendono la vita quotidiana difficile e faticosa, gli errori di calcolo delle traiettorie dei satelliti dal Cosmodromo di Plesetsk diventano una risorsa inaspettata. A circa 1500 km a nord della base di lancio, tra le foreste e la tundra, c’è un’area popolata da una decina di villaggi. Gli abitanti di questa zona, che basano la loro sopravvivenza sulla caccia e la pesca, sono abituati a costruire gli oggetti della vita quotidiana, principalmente slitte e barche, con i frammenti raccolti dai razzi spaziali. Fanno anche affari illegali con i componenti interni come l’oro e il titanio. Le operazioni di raccolta si svolgono durante l’inverno, quando i letti dei fiumi si ghiacciano e si trasformano in strade più facilmente percorribili con slitte e macchine.

Prima del crollo dell’Unione Sovietica, la base spaziale più importante era Bajkonour, ora appartenente al Kazakistan indipendente: dopo la seconda metà degli anni ’90, la Russia ha aumentato i lanci dalla base di Plesetsk per evitare di pagare l’affitto al Kazakistan. Per molti anni questo poligono di lancio è stato tenuto segreto. Solo nel 1983 il Cosmodromo è stato menzionato ufficialmente per la prima volta nella stampa nazionale dell’URSS.

Da Plesetsk molti dei satelliti di navigazione, i satelliti metereologici e la maggior parte dei satelliti militari vengono lanciati per una vasta serie di scopi. Dal 1997, più di 1500 lanci sono decollati da questo luogo. Al momento del lancio, ogni satellite è sostenuto da quattro razzi propulsori che, sganciandosi quando raggiungono l’orbita, alla fine cadono sulla terra: secondo le traiettorie ufficiali, i frammenti dovrebbero atterrare sulle regioni artiche perché poco popolate. In molti casi, però, colpiscono le zone più popolate del Sud.

Come propellente viene usato un componente altamente tossico chiamato dimetilidrazina asimmetrica. Secondo le testimonianze locali, molti casi di cancro si stanno verificando nella zona.

ABOUT RAFFAELE PETRALLA

Raffaele Petralla è un fotografo documentarista laureatosi nel 2007 presso la Scuola Romana di Fotografia. Dopo alcuni anni di esperienza nell’industria cinematografica come direttore della fotografia e tecnico delle luci, decide di dedicarsi interamente alla fotografia documentaria, prestando particolare attenzione alle problematiche sociali e antropologiche. I suoi lavori personali sono stati pubblicati dalle principali riviste internazionali, come: National Geographic U.S.A., Geo Magazine, New York Times, Internazionale, L’Espresso, Bloomberg, The Washington Post, The New Yorker, D Repubblica settimanale, Days Japan, De Morgen, VICE. Petralla ha ricevuto numerosi premi e nomine, tra cui: PDN storytellers, Burn Emerging Fund, Premio Fotografia Etica, Moscow Photo Awards, Organ Vida, Lugano Photo Days, Verzasca Foto Festival, Premio Voglino, Prix ANl, intarget Photolux award, Portfolio Italia 2019. Dal 2015 è membro dell’agenzia Prospekt Photographers. È insegnante di fotografia documentaria presso il Centro Romano di Fotografia e la Scuola di Fotografia Spaziotempo a Bari. È uno fra i membri fondatori del collettivo Ulixes Pictures.

Nel 2021 ha pubbicato il libro “Mari El, a pagan beauty”.