“Il fuoco è come l’acqua: una risorsa e una minaccia. Uno spettacolo che contiene una promessa di tragedia, nonostante il lieto fine quotidiano.”

A Stromboli, Lidia Ravera

Da 5000 anni a questa parte, Stromboli è uno dei vulcani più attivi al mondo. I marinai dell’antichità lo chiamavano il “Faro del Mediterraneo”, perché le sue esplosioni offrivano loro un punto di riferimento mentre navigavano di notte. Oggi gli abitanti vivono in due villaggi, incastonati tra i crateri e il mare. Pochi sono nati sull’isola, pochissimi sono rimasti. Altri l’hanno scelta come un rifugio dai propri errori, dalle leggi degli altri, dalle automobili e grattacieli. Vengono da ogni dove, accomunati solo dal fatto di vivere in un luogo la cui quiete quasi idilliaca cela un potere colossale. Se gli anni passati sulle strade di città paralizzano la capacità di percepire la mortalità come parte della vita, Stromboli aiuta a riacquisire prospettiva, a ridimensionare la propria esistenza.

I vulcani stimolano qualcosa che la sensibilità umana non è completamente in grado di concepire, ma che assorbiamo lentamente. Una sensazione di pace si mescola ad uno shock dilatato nel tempo. Ci mettono di fronte ad un passato più remoto di quello che possiamo davvero immaginare, e ad un futuro che certamente non arriveremo a vivere. Così facendo ci restituiscono l’unico tempo che è veramente nostro.

Gaia Squarci è una fotografa e video maker che si divide tra Milano e New York, dove insegna all’ICP. Gaia è collaboratrice di Prospekt, e ha ricevuto grant dall’IWMF e dalla National Geographic Society. Con una formazione in storia dell’arte e fotogiornalismo, si orienta verso un approccio personale che si allontana dalla tradizione narrativa descrittiva della fotografia documentaria e del video. Il suo lavoro si concentra su temi legati al rapporto tra esseri umani e ambiente, i legami familiari e i diritti delle donne. Il suo progetto “Ashes and Autumn Flowers” è stato candidato al Prix Pictet nel 2020 e al premio Leica Oskar Barnack nel 2022. POYi ha premiato i suoi lavori di cinematografia e fotografia rispettivamente nel 2014 e nel 2017, mentre la sua installazione Broken Screen è stata esposta al Musée de l’Elysée di Losanna nel 2015.