GALLERIA CAVOUR
PIAZZA CAVOUR
BIGLIETTERIA
DA GIO A DOM 10.00 – 19.00
giulio di sturco
“Aerotropolis”
I principali aeroporti sono diventati degli snodi chiave nella produzione globale e nei sistemi aziendali, offrendogli velocità, agilità e connettività. Sono anche potenti motori di sviluppo economico locale, attraendo nei loro dintorni imprese di ogni tipo legate all’aviazione: tra le altre, strutture di produzione e distribuzione, hotel, intrattenimento, vendita al dettaglio, centri congressuali, complessi commerciali ed espositivi, edifici per uffici che ospitano dirigenti e professionisti costretti a frequenti viaggi aerei.
La rapida espansione delle strutture commerciali collegate agli aeroporti sta facendo degli odierni gateway aerei le ancore dello sviluppo metropolitano del 21° secolo, dove sia i viaggiatori stranieri che la gente del posto possono condurre affari, scambiare conoscenze, fare acquisti, mangiare, dormire e divertirsi senza doversi allontanare a più di 15 minuti di distanza dall’aeroporto. Questa evoluzione spaziale e funzionale e sta trasformando molti aeroporti cittadini in vere e proprie città aeroportuali.
Da questa logica deriva il termine “aerotropolis”, letteralmente “città aeroporto”, reso popolare dall’accademico americano Dr. John Kasarda per spiegare come gli aeroporti siano diventati molto di più di quanto fossero in passato: nel XI secolo sono diventati dei centri urbani funzionali, un fattore chiave sia per il successo economico che per lo sviluppo urbano. L’Aerotropolis è costituita da una città aeroportuale e da corridoi periferici, da gruppi di attività commerciali legate all’aviazione e dallo sviluppo residenziale circostante, che si estende fino a un raggio di 30 chilometri attorno ad alcuni aeroporti.
Nella visione di Kasarda, sebbene la maggior parte dello sviluppo dell’Aerotropoli fino ad oggi sia stato spontaneo, organico e casuale, in futuro potrebbe diventare più efficiente dal punto di vista economico, più esteticamente gradevole e sostenibile da un punto di vista sociale e ambientale, adottando un approccio sinergico che includa infrastrutture strategiche e pianificazione urbana.
Questo progetto è un viaggio attraverso dieci degli esempi di Aerotropoli più sviluppate al mondo, con l’obiettivo di descriverne le caratteristiche comuni, i modelli di sviluppo specifici, le sfide e le soluzioni adottate. Aerotropolis è la città postmoderna, è una visione, forse un miraggio, una finestra di opportunità per risolvere il dilemma della modernità: conciliare lo sviluppo economico e la crescita sostenibile.
ABOUT GIULIO DI STURCO
Giulio Di Sturco (nato nel 1979 a Roccasecca, Italia) è un fotografo pluripremiato che vive tra Londra e Parigi. Ha studiato all’Istituto Europeo di Design di Roma prima di trasferirsi in Canada e poi in India, dove ha trascorso cinque anni ad affinare il suo linguaggio visivo.
Di Sturco ha iniziato la sua carriera come fotoreporter prima di dedicarsi a progetti a lungo termine che esplorano la società del futuro di fronte ai cambiamenti ambientali e tecnologici. Sperimentando con la narrazione visiva, con nuovi e vecchi media, la sua pratica espande le tradizioni della fotografia documentaria evocando una poetica del futuro in cui i confini tra realtà e finzione sono sfumati.
I suoi riconoscimenti includono tre premi World Press Photo, i Sony Photography Awards, i British Journal of Photography International Awards e due Getty Grants. Nel 2019, il suo progetto Aerotropolis è stato selezionato per il Premio Aesthetica e nominato per il Prix Pictet.