Location: USA, RUSSIA

Il programma proposto dal governo russo nel 2015 intitolato “Educazione patriottica dei cittadini russi 2016-2020” prevedeva un aumento dell’8% dei giovani patriottici entro i prossimi dieci anni e un aumento del 10% delle nuove reclute per le forze armate russe. Oltre 200.000 giovani in Russia sono attualmente iscritti a club patriottici, di cui 10.000 nella sola Mosca.

Pur concentrandosi sul contesto specifico della Russia, l’obiettivo di questo progetto fotografico era quello di parlare più in generale dei rischi delle ideologie e delle tradizioni tramandate alle giovani generazioni. La speranza era che queste immagini avrebbero innescato un dibattito, ad esempio, sulla polarizzazione e la retorica nazionalista che hanno segnato l’ultima campagna presidenziale degli Stati Uniti, nonché sulle tendenze in atto a livello globale. Tuttavia, è risultato un fallimento: quando queste fotografie sono state pubblicate nel 2016, la risposta travolgente dei media e del pubblico americani si è concentrata esclusivamente sulla condanna del nazionalismo russo e sui dilemmi morali che circondano la militarizzazione dei giovani. La reazione più comune negli USA è stata quella di pensare che “gli altri sono nazionalisti, ma noi americani siamo semplicemente patrioti”.

Alla luce di questa frustrazione, nel 2018 l’autrice ha iniziato a raccontare tematiche simili negli Stati Uniti, fotografando l’ideologia patriottica nei programmi educativi americani, nel tentativo di portare questi temi a un livello più ampio. Il progetto risultante è diventato Beckon Us From Home.

Nelle pubblicazioni successive, questi due progetti, Toy Soldiers e Beckon Us From Home, sono stati pubblicati insieme come un unico progetto. Se presentato nel suo insieme, può essere quasi impossibile distinguere quali programmi sono russi o americani.

Questo approccio provoca intenzionalmente ulteriore confusione sulla fede nelle ideologie, sul patriottismo e sul nazionalismo, nel tentativo di riflettere sul nostro rapporto con le nostre nazioni, convinzioni più radicate, e tradizioni.

ABOUT SARAH BLESENER

Sarah Blesener è una fotografa documentarista che vive a New York. Nata a Minneapolis, Minnesota, ha studiato linguistica e Sviluppo Giovanile. Durante l’università ha lavorato come fotografa nell’organizzazione di Healing Haiti a Port au Prince, documentando gli eventi attorno al terremoto del 2010. Dopo la laurea ha studiato al Bookvar Russian Academy a Minneapolis, concentrandosi sulla lingua russa. Ha completato gli studi al Visual  Journalism and Documentary Practice program al International Center of Photography di  New York. I suoi ultimi lavori ruotano attorno alle ideologie dei giovani in Russia, l’Europa orientale e gli Stati Uniti. Ha ricevuto la borsa del Alexia Foundation nel 2017 ed è stata membro di Catchlight, lavorando con Reveal al Center for Investigative Reporting. Nel 2018 ha vinto la borsa Eugene Smith. Nel 2019 il suo progetto a lungo termine Beckon Us From Home ha ricevuto il primo premio nella categoria progetti a lungo termine del World Press Photo.