ciro
battiloro
“sanità”
“SANITA’”
Location: Napoli (IT)
Con “Sanità” ha vinto il secondo premio di Porfolio Italia 2017 – Grand Prix Hasselblad. “C’era dolore in tanta caotica bellezza?C’era eccome!
Il dolore della fatica e dell’indigenza. Ma era un dolore che,lungi dal menomare quella bellezza,la esaltava fino allo struggimento” Ermanno Rea, Nostalgia Il “Rione Sanità” è stato costruito nel XVI secolo, in una cava utilizzata come luogo di sepoltura durante il periodo greco-romano. Il forte legame tra gli abitanti e la morte è una delle caratteristiche distintive del quartiere, come testimoniato dai tanti luoghi di culto.
Il Rione, nato come luogo di residenza per le famiglie nobili e aristocratiche, è diventato uno dei più poveri di Napoli a causa della costruzione del “Ponte Sanità” (in seguito denominato “Ponte Maddalena Cerasuolo”). Il ponte, costruito dai Francesi tra il 1806 e il 1809 e creato per collegare il Palazzo Reale di Capodimonte al resto della città, ha escluso il quartiere dalla vita di quest’ultima, creando un ghetto nel cuore di essa. La Sanità si sviluppa in una depressione: è una realtà urbana a se stante, che non è necessario attraversare per spostarsi da una parte all’altra della città. Questo isolamento acuito da mancate politiche di integrazione e sviluppo ha portato al proliferare di diverse problematiche sociali quali disoccupazione, mancanza di scuole con conseguente evasione scolastica, presenza di organizzazioni criminali. D’altro canto il quartiere ha conservato la sua identità. Tra gli abitanti del “Rione Sanità” è cresciuto un forte senso di appartenenza scalfito solo in superficie dalla modernità. Il quartiere accoglie una vasta umanità con origini geografiche diverse e diverse storie personali. Questa diversità è una ricchezza. Non c’è solo marginalità, ma anche una vitalità straordinaria; un patrimonio storico artistico di notevole importanza, competenze umane, relazionali, di livello molto alto. Ci sono persone e gruppi capaci di resistere alle spinte disgreganti e di sognare e agire il cambiamento. Il mio progetto mette al centro la vita del Rione nella sua piega intima e dolce. I tratti in bianco e nero di un’umanità perennemente dolente escono dall’ombra del tufo mostrando quelle relazioni intense d’amore, spiazzanti, dolcissime, tra l’occhio e il soggetto, tessendo un legame profondo con la vita e la morte. Le mie immagini vogliono essere una carezza che non indulge, essenziale e partecipe, incisiva nel restituire la parte migliore di quella carne che può essere anche bestiale. L’amore in questi vicoli, talvolta riesce nel miracolo di trasformare la disperazione in bellezza. Il “Rione Sanità” è solitudine e amore, ironia e tragedia, fede e peccato. I contrasti generano esistenze surreali. La strada e la casa si fondono insieme, il privato diventa pubblico e il pubblico nasconde i segreti del privato. Il Silenzio è un dono raro per questi vicoli, ma nella sua rivelazione riscopri l’anima nuda e immensa di un’umanità dimenticata.
ABOUT CIRO BATTILORO
Ciro Battiloro (Torre del Greco, 1984) è un fotografo italiano con base a Napoli. Ha studiato filosofia presso l’Università “Federico II” di Napoli.Per lungo tempo ha fotografato fuori dall’Italia, viaggiando in Africa (soprattutto Senegal e Marocco), Iran, Macedonia, Turchia, Romania.
Il suo lavoro è un’analisi complessiva sull’essere umano e su come le relazioni, vissute in contesti di disagio e abbandono sociale, possano rivelare la loro vera natura e dare vita a una bellezza inaspettata. Usa un approccio molto intimo e attraverso la vita di tutti i giorni discute di tematiche sociali più generali. In particolare la sua ricerca degli ultimi anni si concentra su alcuni quartieri del sud Italia (Rione Sanità a Napoli, Quartiere Santa Lucia, Cosenza) che, a causa di processi storici e politici, vivono una condizione di emarginazione. I suoi lavori fotografici sono stati esposti nell’ambito di mostre in Italia e all’estero e parimenti pubblicati su diversi magazine come L’Espresso, GUP magazine, P3, Doc!Photo magazine.
Nel 2015 ha preso parte alla 2a edizione di LAB, Laboratorio Irregolare creato da Antonio Biasiucci.
Nel 2017 è stato selezionato per la residenza artistica Bocs Art – International Artistic Residences 2017.