GALLERIA CAVOUR

PIAZZA CAVOUR

DA GIO A DOM 10.00 – 19.00

Benedicte Kurzen

“MADJINIS – the inhabited bodies”

Location: MAYOTTE

“MADJINI – Inhabited Bodies” svela il mondo spirituale nascosto di Mayotte, dove djinn, moinaisse e antenati malgasci danno forma a una realtà invisibile. Questo arcipelago dell’Oceano Indiano incarna una Francia multiculturale che la Francia metropolitana teorizza ma spesso teme.

Mentre le narrazioni tradizionali riducono Mayotte alla violenza e all’immigrazione, Bénédicte Kurzen sposta l’attenzione sulla sua dimensione mistica. Situata all’incrocio tra l’Oceano Indiano e il Canale di Mozambico, Mayotte ospita una popolazione eterogenea che mescola tradizioni islamiche e animiste. Da quando è diventato il 101° dipartimento francese nel 2011, Mayotte ha subito profondi cambiamenti sociali. Tuttavia, le credenze tradizionali rimangono ancore culturali essenziali, resistendo silenziosamente all’invasione della modernità. Praticate con discrezione, queste convinzioni spirituali persistono nella sfera privata.

L’approccio fotografico di Kurzen va oltre il realismo documentario, abbracciando una tavolozza vivida e satura che evoca la magia. Attraverso tonalità sorprendenti, l’artista crea un linguaggio visivo che crea un ponte tra mito e realtà. Questo progetto estende la sua continua esplorazione della mitologia, dell’animismo e dei sistemi di credenze, sfidando le percezioni e ridefinendo i costrutti sociali.

ABOUT BÉNÉDICTE KURZEN

Bénédicte Kurzen (nata nel 1980, Francia) è una narratrice che esplora mitologie, narrazioni interculturali e ridefinizioni sociali attraverso la fotografia. Il suo lavoro fonde documentario, immagini metaforiche e collaborazione. Ha iniziato la sua carriera in Medio Oriente nel 2003 prima di trasferirsi in Africa, dove ha trascorso 20 anni a documentare le fratture socio-economiche in Sudafrica e Nigeria. Il suo lavoro, pubblicato in tutto il mondo, le è valso riconoscimenti, tra cui un premio World Press Photo (2019), il Carmignac Photojournalism Award (2022) e sovvenzioni dal Pulitzer Center e dall’European Journalism Center. È membro della National Geographic Society.

Fotoreporter freelance, nato a Milano nel 1942, da cinquant’anni racconta con i suoi reportage avvenimenti e processi storici, trasformazioni sociali, politiche e culturali del proprio tempo. Dall’Italia del boom economico ai processi migratori degli anni Sessanta e del Duemila, dai cambiamenti del mondo del lavoro alla distruzione del territorio, dalla decolonizzazione in Africa all’assedio di Sarajevo.

Tra i suoi libri più recenti “Una storia di accoglienza” (2017), “Sognatori e ribelli. Fotografie e pensieri oltre il Sessantotto” (2018), “Revoluções: Guiné- Bissau, Angola e Portugal 1969-1974” (2023) e, con Tatiana Agliani, “La realtà e lo sguardo Storia del fotogiornalismo in Italia” (2015) e “A passo lento nella realtà” (2024).