marco
carmignan
“black air synopsis“
Location: Polonia
La combustione di combustibili fossili non è solo l’attore principale nel riscaldamento globale e nei cambiamenti climatici, ma è anche la principale fonte di inquinamento atmosferico. Una minaccia globale che porta a grandi impatti sulla salute e sugli ecosistemi.
L’Organizzazione mondiale della sanità (WHO) afferma che ogni anno in tutto il mondo si verificano circa sette milioni di morti premature per una cattiva qualità dell’aria.
Quando pensiamo a questo inquinamento i nostri primi pensieri vanno direttamente in Asia e a città tra le più inquinate al mondo come Pechino, Delhi e Shanghai, ma anche l’Europa presenta alti livelli di inquinamento.
Black Air è un reportage sull’inquinamento atmosferico in Polonia, il paese in Unione Europea con l’aria più inquinata secondo una ricerca del 2018 dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA).
Nel dicembre 2018 la città di Katowice in Polonia ha ospitato la 24a edizione della conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP24). Il progetto cerca di documentare le contraddizioni che la conferenza sui cambiamenti climatici ha evidenziato in questo paese che punta tutta la propria indipendenza energetica sul carbone.
ABOUT MARCO CARMIGNAN
Marco Carmignan (1991) è fotografo e National Geographic Explorer.
Prima di dedicarsi alla fotografia nel 2018, ha lavorato come ingegnere per sette anni in un’azienda multinazionale. Nel 2018 si trasferisce in Danimarca dove a distanza di un anno si diploma in Advanced Visual Storytelling alla Danish School of Media and Journalism.
Spinto da una forte curiosità, Carmignan usa la fotografia per indagare il mondo che lo circonda, l’umanità nella sua complessità e quindi per ritrovare se stesso.
I suoi progetti riguardano principalmente questioni sociali e ambientali che esplorano concetti di identità e ricordi. Ha ricevuto due International Photography Awards ed è stato selezionato tra i finalisti per una borsa di studio in fotogiornalismo dalla Lucie Foundation nel 2018.
Attualmente sta lavorando a un progetto di ricerca a lungo termine, supportato dalla National Geographic Society, che indaga i bisogni, i desideri, le speranze e le difficoltà di ex rifugiati dei conflitti Jugoslavi in Serbia per ritrovare un luogo dove sentirsi a casa.