CATTEDRALE EX MACELLO

VIA CORNARO 1

BIGLIETTERIA

DA MAR A DOM 10.00 – 19.00

MATTIA VACCA

“THE FORGOTTEN WAR OF NAGORNO KARABAKH”

Location: NAGORNO KARABAKH

“Tutti, uomini e donne, fanno parte dell’esercito nella Repubblica del Nagorno-Karabakh, ma non è possibile dire quanti soldati siano ora operativi in ​​prima linea” spiega un funzionario del Ministero degli Esteri di Stepanakert.

Nonostante nel maggio 1994 sia stato firmato un cessate il fuoco dall’Armenia e siano in corso trattative a Mosca, il cessate il fuoco viene regolarmente interrotto con vittime da entrambe le parti e i soldati sono impegnati a difendere le loro posizioni in prima linea.

Il conflitto è iniziato nel 1988 ed è sfociato in una guerra su vasta scala al crollo dell’Unione Sovietica nel 1991. Gli armeni residenti nella regione sono entrati allora in guerra contro l’Azerbaigian con il sostegno dell’Armenia. Il conflitto ha causato lo sfollamento di 65.000 persone di etnia armena e di 40.000 di etnia azera.

I violenti scontri tra le forze azerbaigiane e gli abitanti di etnia armena dell’enclave separatista del Nagorno-Karabakh lo scorso anno sono stati i peggiori che la regione abbia visto dopo la fine della guerra nel 1994. L’Azerbaigian si è vantato di aver “distrutto” 170 truppe avversarie, mentre le stime delle fonti armene del Karabakhi parlano dell’uccisione di trecento soldati azeri.

Nel villaggio di Talish, le forze azere sono entrate nelle case uccidendo quattro anziani e amputando con brutalità le loro orecchie. Tracce di quei raid sono ancora visibili passeggiando tra case bombardate, negozi e una scuola distrutta. Gli abitanti del posto sono stati trasferiti nei villaggi vicini, ospitati da parenti.

Il territorio di confine è ora pieno di accampamenti e basi militari. Nella capitale Stepanakert un’accademia militare ha sostituito il tradizionale liceo. Adolescenti maschi e femmine di età compresa tra 13 e 18 anni studiano matematica, storia e inglese, oltre a praticare esercizi fisici e marce.

Nel settembre 2020 è scoppiata una nuova guerra in Nagorno-Karabakh e nei territori circostanti, che ha visto sia le forze armate dell’Azerbaigian che dell’Armenia riportare vittime militari e civili. L’Azerbaigian ha ottenuto guadagni significativi durante la guerra, riconquistando gran parte del Nagorno-Karabakh.
Nel novembre 2020 è stato firmato un accordo trilaterale di cessate il fuoco tra Azerbaigian, Armenia e Russia, che ha costretto l’Armenia a restituire tutti i restanti territori occupati che circondano il Nagorno-Karabakh.

Quella guerra dimenticata sembra oggi non essere ancora finita.

ABOUT MATTIA VACCA

Mattia Vacca is a freelance photojournalist and a documentary photographer. For ten years, he was a daily contributor for Corriere della Sera covering breaking news stories in Northern Italy.He is currently working on various personal projects focused on social issues and the consequences of armed conflicts around the world. 

He is the founder of the independent publishing house Delicious Editions. His first photobook “A winter’s tale” came out in 2014, in 2018 he published the photobook “Confine”; a collective narrative about how the city of Como, on the border between Switzerland and Italy, became a refugee camp. 

He is represented by Prospekt Photographers Agency.His work has been featured on GEO, New Republic, The Guardian, The Telegraph, The Indipendent, ZEIT, Wired, De Standaard, Esquire, L’ Espresso, Süddeutsche Zeitung Magazine, BBC, VICE, Sette, Vanity Fair, Jyllands-Posten, Publico, among the others.He received numerous awards, including Sony World Photography Awards, Royal Photographic Society Awards, Unesco Humanity Photo Awards, New York Photo Awards.His photographs have been exhibited in galleries and festivals worldwide.He was also a TEDx speaker.